I saluti istituzionali del Console Generale, Fabrizio Di Michele (in piedi). Il Console ha ringraziato il pubblico in sala, il Comites di New York, Leide Porcu, gli Speakers presenti e Francesca Di Matteo |
AL CONSOLATO DI NEW YORK UN PANEL SULLA SALUTE E SUL BENESSERE DEGLI ITALIANI IMMIGRATI
Vivere oltreoceano significa fare i conti con una duplice identità. Psicologi e Psichiatri avvisano: "Spesso questo malessere viene sottovalutato. Chi lo risolve, riesce a renderlo una fonte di ricchezza"
THE WELL-BEING OF ITALIAN IMMIGRANTS TAKES CENTER STAGE AT THE NEW YORK CONSULATE
Living in a foreign country often involves navigating dual identities, feeling caught between two different worlds. Psychologists and psychiatrists advise, “This discomfort is often underestimated. Those who overcome it can turn it into a source of enrichment”
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Leide Porcu all'apertura del panel ha mostrato al pubblico in sala i dati degli immigrati italiani nel mondo e di quanto la tematica sul well-being sia fondamentale | |
ENGLISH VERSION BELOW
New York, Novembre 2024 – “Si tende a pensare che chi vive all’estero sia privilegiato perché arrivare qua significa avere un lavoro e perché, nel nostro caso specifico, tutti vogliono vivere a New York. La verità è che, nonostante possa essere stimolante, è anche molto impegnativo, soprattutto in una città come questa dove è molto difficile adattarsi. Sotto diversi aspetti: salute mentale, solitudine e per la nostra identità e cultura”. Si è aperto così con le parole del Console Generale d’Italia a New York Fabrizio Di Michele, il panel Cultura e Benessere Beyond Borders: Exploring the Strengths and the Struggles of First Generation Italian Immigrants’ Well - Being, organizzato dai Comites (Comitato degli italiani all'estero dell'area Tri-State). La conferenza ideata dalla Psicoterapeuta e consigliere Comites, Leide Porcu, ha messo al centro l'importanza dell'unità e dell'identità, delle radici culturali, della salute e del benessere degli expats, ossia degli immigrati italiani nella Grande Mela. Riflettendo soprattutto sulle esperienze di vita della prima generazione di immigrati, l'evento ha riscosso un successo inatteso arrivando al sold out in meno di 48 ore; segnale che ha messo in evidenza quanto sia importante oggi giorno parlare di un argomento cosi delicato e, troppo spesso, silente.
"Sono molto contenta del riscontro positivo che abbiamo ricevuto. L'apprezzamento e l'entusiasmo del pubblico è stato enorme e gli esperti divisi in Team Cultura e Team Benessere hanno contribuito in maniera efficace alla tematica" ha dichiarato Leide Porcu che ha aggiunto: "Durante il panel, ho attraversato la sala più volte per osservare il livello di coinvolgimento e sono stata felice di vedere che l'uso del telefonino era minimo – una vera testimonianza dell'impatto e dell'interesse dell'evento".
Moderato dalla giornalista Francesca Di Matteo, già volto noto di Mediaset, e founder di StrategicA Communication, l'evento ha offerto una piattaforma inestimabile per i membri delle comunità italiane e italo-americane per riflettere sui loro punti di forza e sulle sfide condivise.
"Spesso questioni come il benessere psicofisico e la salute mentale vengono sottovalutati. Ma, quando si dà spazio per il confronto su queste tematiche, si raccoglie sempre un notevole interesse" ha rimarcato il Presidente dei Comites di New York, Enrico Zanon. "Bene quindi ha fatto Leide Porcu per conto del Comites di organizzare un incontro che ha visto ampia partecipazione. E' un incoraggiamento per il nostro Comitato nel continuare a lavorare e a confrontarsi su questi argomenti".
Fondamentali gli interventi personali e professionali degli speakers. Stefano Vaccara, giornalista noto nella Big Apple, ad esempio ha raccontato come, solo una volta che sono nati i suoi figli, ha deciso di cominciare il processo per prendere la cittadinanza americana e fare pace con il suo sentirsi a metà tra due mondi, italiano-siciliano e newyorkese.
Elena Perazzini – scrittrice e filmmaker– ha invece condiviso le esperienze dei protagonisti dei suoi libri. "Attraverso i miei libri e un film racconto le esperienze dei nuovi immigrati italiani, esplorando come si sono trasformate dagli anni '60 a oggi, scoprendo come il desiderio di fuggire dalla mentalità italiana e da certi pregiudizi sia tra le ragioni della partenza, e come un persistente senso di disorientamento influenzi la loro vita a livello sociale, culturale e psicologico."
"Quello che spero di ispirare oggi è una conversazione sull'idea di un 'benessere condiviso' e su come tale idea possa essere applicata nella nostra società attuale – una società in cui i confini geografici si confondono sempre più rispetto al passato. Di conseguenza, i concetti di 'immigrazione' ed 'emigrazione' diventano molto più intrecciati. Incontrare l'Altro, sia in senso geografico, culturale o emotivo, amplia le nostre opportunità ma evoca anche paura. Affrontare queste emozioni complesse attraverso 'l'arte' e la 'psicoanalisi' può essere un modo produttivo di affrontare questa questione? La risposta potrebbe rimanere incerta, ma è comunque una domanda che dobbiamo continuare a porci," ha affermato Luca Caldironi, psichiatra e psicoanalista italiano.
La collaborazione con New York Italian Women e Italian Women USA ha contribuito significativamente al successo dell'evento. I partecipanti hanno apprezzato una chiusura conviviale con panettone artigianale di Realmuto e rinfreschi offerti da Norma Gastronomia e Nem’s Japandi, arricchendo il senso di comunità.
"Che sia l'inizio di conversazioni continue", ha enfatizzato Leide Porcu esprimendo la speranza che questa conferenza sia solo l'inizio di una serie di incontri dedicati all'esperienza degli immigrati. "Propongo future conferenze su temi come il successo e il benessere, l'invecchiamento in un paese straniero e discussioni che coinvolgano sia team scientifici che clinici per affrontare questioni fondamentali per la nostra comunità. Alla nostra platea chiedo: quali argomenti vi piacerebbe esplorare di più?" ha concluso la consigliera Comites.
Punti Chiave degli interventi
COMITES
Team Cultura:
| | Anthony Tamburri ha esplorato le rappresentazioni degli immigrati italiani e degli italo-americani nella letteratura e nel cinema, illustrando l'evoluzione di queste narrazioni nel corso dei decenni. | |
Elena Perazzini ha condiviso storie personali tratte dai suoi libri e film, raccontando i viaggi degli immigrati italiani dagli anni '60 fino a oggi. Ha sottolineato che, sebbene molti siano emigrati per sfuggire ai vincoli sociali, il senso di disorientamento rimane un tema costante. | |
Stefano Vaccara ha raccontato le sue esperienze personali e la sua duplice identità e nel non sentirsi né completamente italiano né americano. Ha parlato della paternità come momento di svolta nella sua integrazione, pur mantenendo una certa distanza cauta da alcuni tratti culturali americani, come l’ottimismo incrollabile. | |
Patrizia Riccardi ha discusso le sfide psicologiche affrontate dagli anziani immigrati italiani, specialmente quelli in comunità isolate che non si sono mai pienamente integrati o non hanno mai imparato l'inglese. Ha sottolineato la depressione e il senso di sopraffazione che possono sorgere quando le famiglie diventano più americanizzate. | Luca Caldironi ha offerto una prospettiva unica sulla vita tra Italia e Stati Uniti, evidenziando l'arte come strumento terapeutico per l'espressione culturale e personale. | |
Robert Leahy ha combinato storie personali con approfondimenti professionali, offrendo strategie per superare la marginalizzazione e trovare forza interiore. Ha sottolineato l'importanza di cambiare prospettiva per trasformare le sfide in opportunità. | |
Danielle Knafo ha presentato un'analisi originale delle ondate migratorie italiane, mostrando come l'adattabilità e la resilienza siano essenziali per vivere tra mondi e lingue diversi. | |
Claudia Godi ha concluso l'evento con una dimostrazione pratica su come prevenire il mal di schiena durante lunghi periodi al computer, mostrando come la postura e il movimento possano contrastare l'immobilità. | |
ENGLISH VERSION
ITALIAN IMMIGRANTS' WELL-BEING TAKES CENTER STAGE AT THE NEW YORK CONSULATE
Organized by Comites, this event will spotlight personal and professional insights from mental health and cultural experts. Keywords? Resilience, support, and unity.
New York, November 2024 – An unmissable event is set to take place at the Consulate General of Italy on Park Avenue 690, scheduled for November 7, 2024, at precisely 5:30 PM. The primary focus will be the well-being of Italian immigrants in America, with personal stories and professional insights shared by cultural and healthcare experts, who will discuss the strengths and challenges faced by the first generation of expats. Conceived by Comites (Committee of Italians Abroad) and organized by lead promoter Leide Porcu, a respected psychotherapist in New York's Italian community and Comites council member, the event will open with formal greetings from the Consul General, Fabrizio Di Michele, and will be moderated by Mediaset TV journalist Francesca Di Matteo. Participating in the roundtable discussion will be prominent figures from the Italian and Italian-American communities in New York, along with international psychology experts, who will offer insights on crucial and current topics like resilience, support, and mutual unity.
“The Italian community is extraordinarily diverse, yet united by a shared heritage and values. Italians abroad represent one-tenth of Italy's population, with almost 90,000 people residing in the Tri-State area alone,” explained Leide Porcu. About the project, she shared her "dream" for it: “I want us to be connected by a common thread. A thread like that of Maria Lai’s project, The Ribbon of Ulassai, which connected her small Sardinian community beyond any divisions. We at Comites are committed to this vision of unity, mutual assistance, and well-being. We are weaving connections that transcend cultural barriers and promote a cohesive community.” Unity, cohesion, and mutual support, for the many who live far from their homeland, represent pillars of shared experience and comfort, as the organizer emphasized, drawing from her personal experience in New York. “Having arrived in New York 30 years ago, I know firsthand the joys and challenges that each phase of immigrant life entails. I address these issues daily in my work. This experience, shared by many, is why events like this are essential for the community.”
Emphasizing Comites' commitment to an issue never before addressed at an institutional level, Enrico Zanon, President of the Tri-State Committee of Italians Abroad, said, “In many years away from Italy, I’ve never heard reflections on the emotional state of recent Italian immigrants, in terms of their psychological well-being and the strengths that help them overcome crises and difficulties. It’s therefore right that Comites, starting with Leide Porcu, who deserves our thanks, along with the help of professionals, helps explain the reality that many people experience.”
A unique moment, then, offering those in attendance the chance to listen to the reflections of two groups of experts. The Cultural Team, featuring notable voices such as Elena Perazzini, Stefano Vaccara, and Anthony Tamburri, will explore cultural identity, integration, and heritage preservation across generations. The Well-Being Team, led by experts Patrizia Riccardi, Luca Caldironi, Danielle Knafo, Robert Leahy, and Claudia Godi, will focus on health, resilience, and personal well-being. From the psychological adaptation necessary to thrive in a dynamic metropolis to strategies for maintaining emotional stability and community bonds, their talks aim to provide tools for facing the challenges of immigrant life. This unique combination of cultural and well-being discussions underscores Comites' commitment to addressing the full spectrum of Italian immigrants' experiences.
The conference will include a Q&A session, where participants can ask questions in both English and Italian, fostering a truly inclusive dialogue. A final toast will follow to celebrate the resilience and unity of the Italian community in New York. “Together, we explore what it means to find strength beyond borders.”
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